stemma della città di RomaRoma

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Avete presente quando ti alzi una mattina e ti viene la fantastica idea di prenderti una pausa per staccare dalla routine quotidiana per un paio di giorni? Detto fatto! Ho messo due cose in valigia, l'attrezzatura fotografica, qualche rifornimento per il viaggio, ho recuperato la mia vecchia mappa della città e sono salita in macchina: destinazione Roma.
Con l’obiettivo di risparmiare sul viaggio ho deciso di sfruttare una superstrada  al posto della classica autostrada ma dopo i primi chilometri ho avuto il piacere di fare amicizia con una selva di cantieri con lavori in corso e con un manto stradale talmente rovinato da provocare continui sobbalzi di un certo tipo. Solo dopo qualche ora e dopo aver preso l’autostrada per l’ultima parte del viaggio, mi sono ripresa da quel continuo sussultare e dalla tensione. Ma tutto questo era solo l’inizio di una faticosissima giornata nella capitale.
Arrivata nella prima periferia di Roma, ho  acceso  il navigatore per raggiungere l’albergo.
Il consiglio che posso darvi quando volete intraprendere un viaggio è di aggiornare sempre il navigatore cosi non impazzire quando lui vi consiglia una strada che in realtà non esiste.
Finito il check-in all’hotel nel quartiere Prati di Roma, mi sono diretta verso la metro facendo tappa alla fermata Spagna e proseguendo a piedi in cerca di punti d’interesse.
Considerate che io conosco discretamente la città perché per motivi di lavoro vi ho abitato per due anni; rivederla però è sempre un piacere.
Le strade erano piene di turisti, soprattutto stranieri con le loro grosse macchine fotografiche al collo e lo zainetto sulle spalle; molti accompagnati dalla guida. Ben presto ho capito che quello che avevano al collo non era un nuovo modello di “ipod” ma un apparecchio fornito di cuffie con il quale ascoltavano le informazioni che la guida gli forniva. Capitava  anche di vedere la guida in prima fila con in mano un fiore di pezza tenuto in alto col braccio così da segnalare al gruppo eventuali cambi di percorso e fermate impreviste.
A volte anch’io mi fermavo ad ascoltare; ma dopo qualche minuto riprendevo il mio cammino.acqua fontana Trevi
Da Piazza di Spagna mi sono diretta verso la Fontana di Trevi percorrendo via Condotti. La piazza era strapiena di persone indaffarate a gettare monetine nell’acqua e a esprimere il loro desiderio come suggerisce la tradizione: “Se un turista lancia una moneta nella fontana voltato di spalle, ritornerà di sicuro a visitare la città eterna”.
La settecentesca fontana, appena restaurata, è di una bellezza incredibile ed è uno dei simboli di Roma; progettata da Nicola Salvi, è un connubio tra classicismo e barocco ed è posta a lato di Palazzo Poli che ospita l’Istituto Nazionale per la Grafica.
Per me è uno di quei luoghi che hai sempre voglia di rivedere e ogni volta che mi ci trovo davanti, immagino come sarebbe se la piazza fosse deserta e la fontana fosse tutta per me.
Approfitto di qualche minuto di pausa per fermarmi in un piccolo negozietto per turisti e comprare un piccolo pensiero a un amico molto speciale e poi riprendo il cammino dirigendomi verso il Pantheon. Percorrendo Via del Corso, conosciuta strada di Roma ricca di negozi, palazzi di grande prestigio appartenuti un tempo alle famiglie nobili di Roma e di chiese giungo al Pantheon; l’edificio  era un tempio dedicato alle divinità dell’Olimpo poi convertito in chiesa cristiana, chiamata Santa Maria ad Martyires ed è l'opera dell'antichità più copiata e imitata nel mondo.
occhio PantheonLe due caratteristiche che risaltano sono il contrasto tra l’ingresso squadrato e l’immenso spazio tondeggiante dell’interno e il grande occhio orlato di bronzo che si trova al centro della grande cupola che vuole rappresentare la volta celeste. Questa è l’unica fonte di luce naturale dell’edificio alla quale è legata una leggenda romana che portava a pensare, erroneamente, che nel Pantheon non entrasse mai la pioggia.

Proseguo in direzione Piazza Navona, un’ampia arena costruita nell’85 d.C. con il nome di stadio di Dominiziano ed utilizzato esclusivamente per le gare di atletica. La capienza era di trentamila spettatori.
Solitamente nel mese di agosto, per alleviare il caldo, la piazza veniva allagata sigillando gli scoli delle tre fontane che vi si trovano e determinando la nascita della leggenda secondo la quale in questa piazza si svolgessero battaglie navali.

Il caldo e la stanchezza del viaggio incombono e mi fermo per strada a mangiare qualcosa. E’ incredibile l’affluenza di turisti che passa nella mezzora di pausa pranzo. Fate sempre attenzione al periodo in cui decidete di visitare una città d’arte.
Rinvigorita dalla pausa, riprendo il cammino attraversando Corso Vittorio Emanuele II in direzione di piazza Venezia e costeggiando Largo di Torre Argentina con le sue antiche rovine che ospitano quattro templi romani risalenti all’età della Repubblica. L’unica cosa che stona in quel vedere sono alcuni elementi esterni abbandonati risalenti a lavori di ristrutturazione.
Arrivata a Piazza Venezia, finalmente intravedo un piccolo negozio di fotografia che cercavo disperatamente da un po’ di tempo poiché la memoria della mia macchina fotografica è esaurita; mi ci infilo e ci lascio metà del mio budget previsto per il viaggio.
Giungo allo  spettacolare monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, spesso identificato come Altare della Patria; il Vittoriano conserva i resti del “Milite Ignoto” a ricordo dei soldati dispersi e morti senza venire riconosciuti vegliati incessantemente da due militari e da una fiamma sempre accesa.
All’interno del Vittoriano si trova inoltre il museo delle bandiere della marina militare italiana che raccoglie e custodisce oltre ad alcuni cimeli militari le bandiere di guerra dei reparti disciolti, delle unità navali dismesse dal quadro del naviglio dello Stato, nonché le bandiere degli istituti militari e delle unità appartenenti ai corpi armati dello Stato.
Il sole splende alto ma questo non sembra bloccare le decine di turisti in fila davanti all’entrata della chiesa di Santa Maria di Cosmedin in attesa della foto nella tradizionale posa con la mano dentro alla Bocca della Verità. La pietra, situata nel portico della chiesa, è formata da un disco di marmo raffigurante una maschera; a questa scultura sono legate varie leggende e tutt’oggi è creduto uno strumento “smascheratore di bugie”.

Purtroppo per via dell’enorme fila rinuncio a entrare sperando di poterci ritornare prima della partenza.
Sono circa le quattro del pomeriggio e la stanchezza incombe .
Il programma inizialmente delineato prevedeva tre tappe in tre diversi quartieri e trasferimenti in metro; tuttavia quando ti trovi sul campo, le cose cambiano e presa dalla frenesia mi sono sempre spostata a piedi senza rendermi conto che le ore passavano e i chilometri aumentavano.
Ecco che mi trovo  a percorrere Via del Circo Massimo con l’obiettivo di raggiungere il monumento di Roma che io amo di più, il Colosseo.
Il Circo Massimo è un antico circo romano composto da un enorme spiazzo pianeggiante utilizzato sin dai tempi antichi per le corse dei cavalli e gli scambi commerciali. Era sfruttato anche per le battaglie navali venendo allagato con le acque del Tevere che passa nelle vicinanze.
Questa zona di Roma ha un fascino davvero unico per la presenza di tantissime rovine e soprattutto per la presenza del Colosseo che dona alla città delle vedute spettacolari specialmente in alcune ore della giornata grazie al sole che attraversa la struttura fatta da archi di travertino.

Il Colosseo è il più grande e importante anfiteatro romano del’antichità in grado di ospitare cinquantamila spettatori. Fu inaugurato da Tito nell'80 d.C. e prese il nome dalla statua del Dio Sole che si trova nelle sue vicinanze;gladiatori fu costruito per dare al popolo un luogo degno dove ammirare i gladiatori.
I giochi, in origine, per i Romani erano una sorta di celebrazione religiosa, un rito per accattivare la benevolenza degli dei. Nell’arena oltre ai combattimenti con i gladiatori si svolgevano le battaglie navali (solo all’inizio), rappresentazioni di caccia, lotte con animali, l’uccisione di condannati da parte di animali feroci e anche altre esecuzioni.
E’ già tardo pomeriggio quando rientro in albergo facendo un’ultima tappa a Porta San Paolo per vedere la Piramide di Cestia. La piramide in stile egizio, costruita in calcestruzzo, è ricoperta completamente da lastre di marmo bianco di Carrara;  la cosa sorprendente è che nonostante le dimensioni sia stata costruita in soli 330 giorni su ordine di Caio Cestio come suo mausoleo.  Il committente  era un normale cittadino di Roma che costruì la propria fortuna organizzando banchetti pubblici, morì nel 12 a.C. passando alla storia per aver costruito un mausoleo funerario degno di diventare un monumento conosciuto già ai tempi antichi della Roma imperiale.

Come prima giornata posso ritenermi soddisfatta; avrei preferito fare qualche pausa in più e prenderla con più calma; comunque finalmente riesco a salire sulla metro in direzione Stazione Termini per poi cambiare linea e proseguire fino a Ottaviano; ho saltato il primo treno perché era troppo pieno e quindi ho dovuto attendere qualche minuto in più.
Sono talmente stanca e accaldata che sto pensando seriamente di saltare la cena e dopo una doccia rilassante riposare fino a domattina; in camera si sta bene grazie all’aria condizionata, il letto è comodo e alla televisione stanno trasmettendo la parte finale di una corsa in bici che m’interessa; in fin dei conti dopo una giornata simile mi merito un po’ di riposo.
Dopo un’oretta di riposo cambio idea; mi vesto e con una calma incredibile esco alla ricerca di un ristorantino restando non troppo lontano dal mio albergo; poi a nanna.

L’indomani, alle sette in punto la sveglia; un’altra giornata mi si presenta davanti, piena di nuove scoperte e nuove emozioni.
Questa mattina decido di dedicarla tutta al Vaticano e a Castel Sant’Angelo quindi faccio colazione e m’incammino a piedi per Via Ottaviano fino a Piazza San Pietro.
La Piazza, opera del Bernini fu la sua più celebre opera d’architettura. Il portico è composto da quattro file di colonne e al centro vi è collocato l’Obelisco Vaticano; realizzato in granito rosso è posto sul dorso di quattro leoni di bronzo e anche se di origine egiziana è privo di geroglifici.
Sempre nella fontanapizza si trovano due fontane e tra l'obelisco e la fontana di destra, sul suolo, si trova una pietra che contrassegna il "centro del colonnato", da cui, con un gioco prospettico, le quattro massicce file di colonne sembrano solo una.
Intorno all’obelisco ci sono sedici pietre ovali che sono gli elementi di una grande rosa dei venti che corre intorno al monumento. Sempre intorno una fila di pietre rotonde con i segni zodiacali che vengono coperti dall’ombra dell’obelisco.
Alzando lo sguardo si può ammirare la Basilica di San Pietro in Vaticano, che occupa un’area di ventiduemila metri quadri. All’interno vi sono 45 altari, 11 cappelle, circa 10 mila metri quadri di mosaici, oltre a una serie di capolavori d'arte di incalcolabile valore, tra i quali la famosissima Pietà di Michelangelo. Nell'altare principale della Basilica è ospitata la tomba di San Pietro sovrastata da un baldacchino a quattro colonne ritorte, mirabile opera del Bernini. Tombe di altri papi sono custodite dentro alla Basilica.
La Basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico e meta di pellegrinaggio per i Cattolici di tutto il mondo e ha un’importante funzione in occasione delle celebrazioni papali, a Natale, a Pasqua per la proclamazione dei nuovi papi, per l'apertura e la chiusura dei giubilei e le canonizzazioni dei nuovi Santi.
Ci vorrebbe un giorno intero per riuscire a godersi questa meraviglia architettonica ma poiché il tempo è tiranno, decido di raggiungere Castel Sant’Angelo percorrendo Via della Conciliazione.
Castel Sant’Angelo  costruito intorno al 123 d.C. come sepolcro per l'imperatore Adriano e la sua famiglia fu poi utilizzato come splendida dimora rinascimentale da nomi illustri quale Michelangelo e come rifugio da alcuni papi. Nell’Ottocento il castello fu utilizzato esclusivamente come carcere politico e nelle sue celle furono tenuti prigionieri importanti personaggi della storia, tra i quali Benvenuto Cellini, il conte di Cagliostro, Beatrice Cenci, Giordano Bruno, Giovanni Battista Orsini e tanti altri.
Il sito era inoltre luogo di esecuzioni capitali.

Oggi Castel Sant’Angelo è un museo nazionale grazie alle molteplici collezioni che vi si trovano tra le quali armi antiche e moderne, cimeli storico militari, monete e ceramiche, sculture medievali e moderne, antichi arredi e dipinti che arricchiscono i locali del castello. E’ inoltre sede di numerose esposizioni e famose mostre temporanee durante l’anno.

Sono davvero dispiaciuta di non essere riuscita a visitarlo  perché insieme al Colosseo è il luogo di Roma che preferisco, ma la fila per entrare era davvero troppo grande; poi ormai è ora di pranzo quindi mi rassegno e raggiungo la fermata della metro più vicina.
Dopo la pausa pranzo raggiungo la fermata di San Giovanni e mi dirigo verso piazza di porta San Giovanni, dove al centro è collocato un obelisco di granito rosso di provenienza egiziana. Da li raggiungo il complesso di San Giovanni in Laterano che racchiude il Palazzo del Laterano, la Basilica, il Triclino Leonino, il Chiostro, il Battistero e un edificio detto di San Salvatore alla Scala Santa.
L'Arcibasilica Laterana è la Cattedrale della diocesi di Roma e la sede ecclesiastica ufficiale del Papa, considerata la chiesa "Caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis” di tutte le chiese di Roma e nel mondo; qui trova la sua rappresentazione simbolica la Santa Sede.
Fondata da Costantino nel IV secolo, fu più volte distrutta e ricostruita. La basilica attuale risale al XII secolo. La sua facciata in travertino ha al centro la grande porta di accesso alla basilica che presenta preziosi battenti di bronzo. In alto sulla balaustra si trovano quindici statue gigantesche di santi.L'interno è a croce latina e ha cinque navate. Nel fondo della grandissima navata centrale, sotto il grande arco trionfale, emerge l'altare papale, con l'imponente ed elegante tabernacolo.
All’interno della Basilica sono conservate alcune importanti reliquie tra le quali i teschi di San Pietro e San Paolo, le tombe di alcuni papi e alcuni importanti personaggi della cultura e un frammento della tavola dove, secondo una leggenda medievale, Gesù avrebbe consumato assieme agli apostoli l'Ultima Cena.
Accanto alla Basilica è situato il Palazzo del Laterano, il cosiddetto Patriarchìo; esso fu residenza ufficiale dei Papi e fino al XIX secolo tutti i Papi furono incoronati in Laterano. Il Palazzo del Laterano ospita ora il Museo Storico dello Stato Pontificio, gli uffici Vicariato di Roma e l'Appartamento del Cardinale Vicario di Sua Santità per Roma e distretto.
Il Palazzo del Laterano, insieme alla basilica e altri edifici adiacenti, ha diritto di extraterritorialità, essendo sotto la piena ed esclusiva giurisdizione della Santa Sede.
Nelle vicinanze del complesso lateranense si trova il monumento a San Francesco d’Assisisi, santo e patrono d’Italia. La statua, progetto dello scultore Giuseppe Tonnini è posta su un basamento a gradoni di tufpietrao; il Santo è rappresentato con le braccia levate in preghiera e con i palmi delle mani rivolti alla basilica di SanGiovanni; alle sue spalle, ci sono altre cinque statue che rappresentano i suoi discepoli.
Sulla parte frontale del monumento è possibile leggere la scritta dedicatoria; sugli altri lati si possono invece osservare i versi dell’XI canto del Paradiso con cui il poeta Dante Alighieri descrive la figura del Santo.
La giornata è ormai alle porte e la voglia di fare un secondo tentativo per vedere la Bocca della verità mi stuzzica quindi risalgo sulla metro e mi dirigo verso la fermata Circo Massimo.
Anche oggi la stanchezza e il caldo non aiutano ma per fortuna riesco nel mio intento e dopo cinque minuti di fila riesco a farmi fotografare con la mano nella famosa “bocca smaschera bugie” e a visitare anche la chiesa di Santa Maria in Cosmedin che la ospita.
Non mi rimane altro che rientrare in albergo e riposarmi un po’ ; anche oggi è stata una giornata stancante e molto intensa.
Roma rimane una città che amo molto, splendida, unica, indimenticabile dove vorresti sempre tornare. L’unico rammarico è quello di non averla potuta visitare  assieme a una persona speciale che purtroppo non ha potuto raggiungermi. Sono però sicura che in futuro avremo la nostra occasione e tutto sarà ancora più bello di come è ora.

Arrivederci Roma!